Un nuovo anno scolastico, una storia da scrivere
Nel comune di Firenze, i nostri educatori si prendono cura del sostegno scolastico a circa 500 alunni con disabilità, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori.
Al servizio, che la nostra cooperativa gestisce in collaborazione con il Consorzio Zenit, sono affidati complessivamente circa mille bambini/e e ragazzi/e, con disabilità certificata in base alla legge 104/92, spesso affetti da più di una patologia e quindi con disabilità aggravata.
Con la ripresa della scuola, la presenza degli educatori in classe è stata provvidenziale, dato che molti insegnanti non erano ancora stati assegnati, per il presidio della didattica dal vivo e per garantire il rispetto delle procedure di prevenzione del contagio. Una sfida per noi a livello organizzativo, ma accompagnata dal desiderio di tornare alla normalità.
Ma una seconda ondata di contagi può di nuovo cambiare tutto. Le famiglie hanno paura: questi ragazzi sono particolarmente fragili e molti non se la sentono di mandarli a scuola perché temono che siano più esposti al contagio.
Durante il lockdown di primavera ci eravamo organizzati per seguire a distanza i bambini e i ragazzi: gli educatori avevano proposto loro nuove routine, a seconda dell’età, organizzado un servizio flessibile nel rispetto dei tempi e delle caratteristiche di ogni bambino/a.
Adesso però la situazione è più frammentata: se i ragazzi sono a casa, ma senza un familiare che li segue, è più difficile proporre loro delle attività o mantenere i contatti in modo costante e organizzato.
Un momento delicato in cui sentiamo ancora di più la responsabilità di essere flessibili e adattarci per rispondere a bisogni in continua evoluzione.