Presente e futuro della cooperativa
La presidente uscente e la candidata che si presenta alle assemblee che inizieranno domani
Due donne molto diverse, accomunate però dalla passione, dalla determinazione e dalla consapevolezza del grande valore rappresentato dalla realtà della cooperativa G. Di Vittorio.
Maria Antonella Oronte, classe 1954, è nata e vive a Carrara.
Ha iniziato a lavorare in Di Vittorio nel 1983 nell’Ufficio Risorse umane, quando ancora in cooperativa lavoravano poco più di 100 persone, diventando quasi subito vicepresidente.
È stata tra le persone che hanno voluto e governato l’evoluzione della cooperativa verso il sociale, facendola diventare uno dei principali attori del settore socio-sanitario in Toscana.
“In questo percorso ho imparato presto che la Toscana non è tutta uguale! Quando noi abbiamo iniziato a gestire i servizi socio-sanitari c’erano grandi differenze tra le province e i diversi territori. Strutturando la cooperativa per settori, abbiamo creato un modello di gestione unico, che ha stimolato anche gli enti committenti a uniformare le procedure e a integrare i sistemi. Siamo stati parte attiva del sistema toscano di welfare, al fianco dei nostri committenti e grazie al sostegno di Legacoop, e lo siamo ancora oggi.”
Sotto la sua guida, la cooperativa è cresciuta passando da 38 a 45 milioni di euro di fatturato. La cosa di cui va più fiera, però, è di aver contribuito in tutti questi anni a creare posti di lavoro e occupazione di qualità per tante e tante persone.
Cosa si augura per il futuro della Cooperativa?
“Mi auguro di veder riconosciute le competenze, la qualità e la professionalità che ho visto crescere anno dopo anno in cooperativa, grazie all’esperienza accumulata, alla costante sperimentazione e alla formazione continua delle persone.”
Melina Ricci, classe 1965, è nata e vive a Massa e si può dire che la cooperativa sia nata nel salotto di casa sua, dato che sua madre ne è stata socia fondatrice. Un legame profondo, che l’ha portata a sceglierla anche per sé come luogo di lavoro, dopo studi brillanti in economia.
Dopo una prima breve collaborazione nel 1992, seguita poi da esperienze internazionali, è entrata a far parte dell’ufficio amministrativo della cooperativa nel 1994 e da molti anni ne è responsabile amministrativa e finanziaria.
“La cosa più bella che ho trovato in cooperativa, di cui sarò sempre grata, è stata la possibilità di una reale conciliazione tra il lavoro e la vita privata quando le mie due figlie erano piccole. È stato fondamentale per me poter tenere in equilibrio questi due aspetti così importanti della mia vita: la considero una forma di remunerazione, anche se non economica.”
Quali sono le principali sfide che vede davanti a sé?
“Sicuramente consolidare la sostenibilità economica della cooperativa, nell’ambito di un contesto, quello della gestione dei servizi socio-sanitari, che in questi anni è in rapida trasformazione.
E poi, dato che l’ho sperimentato sulla mia pelle, intendo lavorare molto sul benessere di chi lavora in cooperativa. Non è soltanto un tema di clima interno e di organizzazione. Più benessere significa meno assenze e meno malattie, vale a dire meno costi.
Il benessere economico della cooperativa non è slegato dal benessere delle persone che ci lavorano!”