Non sulla nostra pelle
Il 4 dicembre alle 15.00 era presente anche la nostra Cooperativa al presidio organizzato da Legacoop davanti al palazzo della Regione Toscana. Siamo scesi in piazza per difendere il potere di acquisto dei salari dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative, messi a dura prova da un’inflazione che negli ultimi due anni ha visto salire pesantemente il costo della vita. Il giusto rinnovo del CCNL dei lavoratori e lavoratrici delle Cooperative sociali, in discussione in questi mesi, corre il rischio molto concreto di non essere riconosciuto in maniera automatica dagli Enti appaltanti i servizi, gravando solo sui bilanci delle cooperative che, tanto più dopo quasi un triennio di pandemia, dall’impennata dei costi per le forniture di beni e servizi causata dall’esplosione dell’inflazione, non hanno le risorse economiche e finanziarie per farvi fronte. Gli appalti sono la maggior parte del nostro fatturato ed al loro interno il valore economico della manodopera impiegata ha il peso preponderante, come ovvio che sia. Le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali hanno diritto ad essere retribuiti in modo adeguato e dignitoso, anche in ragione dell’importanza dei servizi che garantiscono in favore di persone con fragilità, e non essere invece considerati lavoratrici e lavoratori di seconda fascia. Lunedì eravamo moltissimi ma ne rappresentavamo molti di più, eravamo infatti anche a nome di tutti coloro che sono rimasti sul luogo di lavoro: dentro le RSA, le RSD, le Comunità educative, i centri diurni, le case famiglia, le strutture riabilitative e di accoglienza, nei nidi o presso i domicili degli utenti. In rappresentanza di tutti coloro che sono rimasti a fare il loro dovere di operatrici e operatori del sociale, oggi come ieri e come domani.