La sfida di far sentire le persone “a casa”, anche quando fuori regna l’incertezza
Le residenze sanitarie per disabili gestite dalla cooperativa ospitano in molti casi persone con disabilità gravissime. Anche durante l’emergenza COVID-19 cerchiamo di mantenere, per quanto possibile, la normalità, ma è difficile far capire agli ospiti “perché” è impossibile fare certe cose.
Tuttavia, anche se tante attività sono sospese, gli utenti che vivono stabilmente nelle residenze sono molto sereni.
Sarà perché, anche se ci sono meno opportunità (di uscire, di fare piccole gite, di fare movimento…), c’è forse più comfort: le giornate sono meno impegnate e scorrono più tranquille. O sarà perché le figure di riferimento (operatori, educatori, infermieri) sono più presenti, più vicini, anche per “ammortizzare” la mancanza delle famiglie, che in questi giorni non possono accedere in visita nelle strutture.
Fatto sta che nelle strutture si vive un’atmosfera di maggiore stabilità, tranquillità, senso familiare, “di casa”.
E il nostro personale è concentrato parallelamente sui due fronti: da un lato coltivare questi aspetti di relazione, far sentire la propria vicinanza e garantire il contatto a distanza con le famiglie grazie a chiamate e videochiamate. Dall’altro nel potenziare la strutturazione “tecnica” dei servizi riguardo a tutte le procedure di prevenzione e protezione, per salvaguardare al massimo la sicurezza delle persone.