Il percorso dell’affido e il minore al Centro
Il 12 dicembre si è svolta a Sesto Fiorentino (FI) la consueta festa annuale per lo scambio degli auguri di Natale organizzata dal Centro Affidi dell’Area Fiorentina Nord Ovest a cui hanno partecipato le famiglie che hanno un affido in corso o che si sono proposte per diventare famiglie affidatarie.
Cristina Fiori, assistente sociale, coordina per la Cooperativa questo Centro Affidi, a cui fanno riferimento 7 Comuni: Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa, Calenzano, Vaglia e Lastra a Signa.
“L’affido ha come obiettivo quello di dare a una famiglia che si trova in difficoltà il tempo e la possibilità di recuperare la capacità genitoriale – spiega Fiori –. Il progetto di affido interessa bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, ma in alcuni casi si può arrivare fino a 21 anni. La durata degli affidi tende ad allungarsi sempre di più, perchè spesso, una volta trascorsi i 24 mesi stabiliti dalla legge, non si sono comunque create le condizioni idonee al rientro nella famiglia di origine, perchè magari permane una situazione di disagio o precarietà”.
Oggi in Toscana ci sono in tutto 24 Centri Affidi. Se da un lato si lavora molto sulla territorialità, al tempo stesso ci si sta impegnando nella costruzione di linee guida operative comuni.
“Dietro un affido c’è sempre la decisione di un organo giuridico, sia esso il giudice tutelare o il Tribunale dei Minori – spiega Fiori -. La segnalazione arriva agli operatori del Centro Affidi dal Servizio sociale territoriale”.
Il Centro Affidi alimenta e gestisce una banca dati composta da famiglie affidatarie. Nel momento in cui arriva una richiesta dai Servizi sociali le operatrici del Centro si attivano per valutare se tra i nuclei presenti nella propria banca dati c’è una famiglia che presenta le caratteristiche giuste per quel caso specifico.
Ma quali requisiti occorrono per diventare una famiglia affidataria? “Tutti possono proporsi come genitori affidatari – chiarisce l’assistente sociale – non c’è un’idoneità all’affido, non ci sono vincoli di età e anche i single possono diventare affidatari”.
Nel momento in cui una famiglia si propone per diventare affidataria, racconta la coordinatrice del Centro Affidi, inizia un percorso in cui si prendono in esame tutti gli aspetti. Viene fatto un primo incontro informativo, successivamente se la persona o la coppia è interessata a proseguire può iniziare il percorso di conoscenza e di formazione, per comprendere meglio le aspettative dei potenziali affidatari, le motivazioni e la storia personale, e per spiegare con esattezza che cosa significa partecipare a un progetto di affido, informando anche sulle possibili criticità da affrontare. Una volta completato il percorso viene fatta la visita domiciliare a casa della persona o della coppia candidata ad essere una famiglia affidataria per conoscere il contesto di accoglienza ed incontrare gli eventuali figli naturali della coppia. Al termine del percorso le persone possono partecipare ai gruppi delle famiglie affidatarie e vengono inserite in una banca dati, in attesa di una proposta di abbinamento.
“L’affido è un percorso complesso – afferma Fiori -. Ci sono molti aspetti da gestire, a partire dal rapporto con la famiglia naturale del minore, le visite, in alcuni casi gli incontri protetti, i rapporti con la scuola, con i Servizi sociali e molto altro ancora. È un atto di grande generosità”.
Attualmente sono 36 i minori in affido nell’ambito di progetti che fanno riferimento al Centro Affidi dell’Area Fiorentina Nord Ovest gestito dalla Cooperativa. Nel corso dell’ultimo anno sono partiti 4 nuovi affidi. Le famiglie attualmente presenti nella banca dati sono 8.
Tra i compiti del Centro Affidi c’è quello di promuovere una cultura dell’affido: “Sta crescendo la sensibilità attorno a questo tema, anche se ci si basa ancora molto sul passaparola e il numero di famiglie che si propongono per accogliere un minore rimane purtroppo inferiore alle richieste, che sono moltissime”.